lunedì 8 giugno 2015

Considerazioni sul Gp del Canada

Torniamo a parlare di F1, con il Gp del Canada tenutosi ieri a Montreal. Come da copione abbiamo assistito ad una doppietta Mercedes, con Lewis davanti a Nico. Però resta la sensazione che la Ferrari abbia usato bene i suoi 3 token, perchè dopo i problemi del sabato in qualifica, in gara Vettel ha tenuto un passo migliore delle due frecce d'argento per ben 32 dei 70 giri di gara (consideriamo anche il fattore traffico, molto penalizzante). Pertanto i tifosi ferraristi dovrebbero concentrarsi su quanto di positivo è emerso ieri sera a Montreal, in vista di un'altra pista molto breve come quella di Spielberg (Austria). Ma procediamo con ordine...



Partendo dalla classifica finale e dai numerosi spunti offerti dalla trasferta nordamericana, traiamo sette argomenti principali da sviluppare (P.S.: penso che questo sarà il format di analisi di ogni Gp da qui alla fine del campionato):
  • CONSUMI CARBURANTE AL LIMITE: osservando le statistiche di consumo carburante apparse in diretta tv all'ultimo giro, l'unico pilota con un discreto margine rispetto al limite dei 100kg è stato Massa, in virtù di una configurazione low drag che premia la resistenza (abbassando quindi i consumi) a discapito del carico aerodinamico; a parte Felipe, quasi tutti hanno usato 99kg in un gran premio sì dispendioso, ma più di ogni previsione;
  • MIGLIORAMENTI ALLA PARI PER MERCEDES E FERRARI: come scrivevamo qui la settimana scorsa, la Ferrari ha introdotto uno sviluppo del costo di tre gettoni alla propria Power Unit, con un incremento di potenza stimabile in 15-20 cv. Ma anche a Stoccarda, approfittando della possibilità di effettuare modifiche in nome dell'affidabilità, hanno migliorato il raffreddamento globale, riuscendo anche loro a reperire una quindicina di cavalli... risultato? Aggiornamenti che si equivalgono, ma senza una qualifica lineare di Vettel è impossibile dire che la Rossa si sia avvicinata davvero alla Mercedes... vedremo in Austria, o ancor meglio a Silverstone;
  • PIRELLI, GOMME CON UN ALONE DI MISTERO: quest'anno il rendimento delle gomme della casa milanese è leggermente sospetto, per usare un eufemismo. E' impossibile che delle gomme supersoft abbiano bisogno di due giri di warm-up, quando fino a due anni fa (ma anche a Singapore lo scorso anno) si degradavano addirittura nell'out lap; ma ancora più curioso è come sia riuscita la Mercedes a diventare una vettura più gentile sulle coperture rispetto alla Ferrari, che nemmeno tre mesi fa riusciva in Malesia a fare un pit in meno rispetto ai tedeschi... non è con una semplice modifica aerodinamica o telaistica che si risolvono problemi congeniti di una monoposto: ecco perchè penso (senza avere ovviamente prove a supporto della mia tesi) che la Pirelli abbia modificato la carcassa delle sue gomme, aiutando così Mercedes. Se ciò fosse vero sarebbe grave come i fatti del 2013, ma nel dubbio
  • MERCEDES AL LIMITE O NO?: ricollegandoci alla sfida Mercedes-Ferrari, sorge un dubbio lecito: ma Hamilton e Rosberg hanno tirato al massimo per tutta la gara o hanno ancora qualcosa nel "taschino"? La mia opinione è che i due hanno tirato fuori il massimo dalle proprie W06-Hybrid fino a circa cinque giri dopo il loro pitstop. Infatti, se si analizzano i riscontri cronometrici forniti dalla FIA dopo la gara, proviamo ad ipotizzare due motivi per un rallentamento Mercedes: team order (per difendere una doppietta ormai in cassaforte da attacchi kamikaze) e fuel saving (infatti, come detto prima, entrambi al limite con il carburante);
  • LA STRATEGIA INCONSUETA DI VETTEL: qui devo dire che Rueda ed i suoi sono stati davvero bravi a voler provare qualcosa di diverso per la gara di Seb. Partito con gomme rosse supersoft, il tedesco ha trovato alcune difficoltà nel districarsi nel traffico dei motorizzati Renault e Honda (davvero coriaceo Alonso, ma ne parliamo dopo): tornando a Vettel, gli strateghi lo hanno fatto entrare ai box subito all'ottavo giro, pianificando due stint con gomme gialle soft nuove (visto che in qualifica non le aveva potute usare). Da quel momento in poi, salvo alcune bagarre al limite con Hulkenberg e Maldonado, l'alfiere Ferrari ha potuto mostrare un passo davvero di primissimo livello;
  • PESSIMA GARA DI KIMI RAIKKONEN: se è vero come è vero che il finlandese ha una fiducia "a gettoni" da parte del team, non si può certo dire che ieri sia stato irreprensibile. Fino al primo pit tutto ok, poi nell'out lap (giro 28) va in testacoda e da lì la sua corsa è rovinata, anche perchè sarà costretto ad una sosta extra: infatti, per riprendere la pista dopo il testacoda, esagera con il burnout e lascia tantissima gomma per terra. Facendo così accorcia di parecchio la vita dei battistrada e, come detto, rientra per montare un treno di supersoft con le quali non riuscirà a riprendere Bottas e la sua Williams;
  • DISFATTA ASSOLUTA MCLAREN HONDA: verrebbe da dire "dulcis in fundo", ma nella domenica del team inglese non c'è davvero nulla di dolce. Dopo aver usato due gettoni (per migliorare l'AFFIDABILITA' della Power Unit), viene quasi da ridere pensando che gli stessi propulsori sono la causa dei ritiri di Alonso e Button. Se il pilota inglese, partendo dal fondo e con un drive through, conduce una gara anonima, non si può dire lo stesso di Fernando. Lo spagnolo si rende protagonista di un duello contro Sebastian Vettel in cui va oltre i limiti della sua vettura ancor più di quanto faccia ad ogni giro; come se non bastasse, una ventina di giri prima del ritiro il suo ingegnere di pista (ridateci Stella) lo avvisa di risparmiare benzina, suscitando il rifiuto e la rabbia del campione spagnolo.

Chiudiamo con le sorprese, in positivo ed in negativo, della gara Canadese:

TOP DEL GP > WILLIAMS


FLOP DEL GP > RED BULL



In questi giorni, salvo impegni di studio (non vi prometto niente :P), pubblicherò un'analisi dei tempi del Gp, per capire meglio se a Maranello siano sulla strada giusta e se, altrove (leggi Woking), inizino a capirci qualcosa. Stay tuned!

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