martedì 23 giugno 2015

Gp Austria: quanto meritava la Ferrari?

Due giorni dopo il Gp Austria sorgono spontanee alcune domande ed alcune considerazioni. Fra queste, ci soffermiamo sui due argomenti chiave del weekend:

  • Che risultato avrebbe potuto ottenere Vettel senza l'errore del team con la posteriore destra al pit stop?
  • Quanto costerà alla McLaren il doppio ritiro di domenica in ottica sviluppo?
QUI FERRARI


Per rispondere alla prima domanda, a mio avviso, bisogna considerare il fatto che in Ferrari aspettavano un weekend "pulito" per poter battere la Mercedes. Invece, ancor peggio che in Canada, le Rosse sono state protagoniste di un fine settimana costellato di problemi (avarie per Vettel durante le prove libere, timing errato in qualifica ed incidente in gara per Raikkonen). Problemi a parte, il pilota tedesco in gara ha dimostrato di avere un passo davvero ottimo, quasi sul livello delle Mercedes (e sappiamo quanto conta in F1 quel "quasi"). Pertanto il terzo posto era alla sua portata, anche se francamente mi risulta difficile credere che Seb avrebbe potuto aggredire la seconda piazza di Hamilton: analizzando il cronologico dei tempi, si nota come le frecce d'Argento abbiano percorso un secondo stint "a passeggio" mentre il tendem Massa-Vettel si spremeva al massimo delle loro possibilità.



Nel grafico sovrastante abbiamo incluso il passo gara di Hulkenberg per mostrare quanto distanti fossero gli avversari delle Mercedes, escluse Ferrari e Williams. A parte questo, si noti come i primi due abbiamo notevolmente rallentato il loro passo col fine di preservare, molto probabilmente, le rispettive Power Unit: la differenza di passo fra Rosberg e Vettel, che nel primo stint era a favore di primo di 0"381, con le gomme soft si capovolge con 0"139 per il ferrarista. Risulta quindi semplice pensare che, in condizioni di reale necessità, Hamilton e Rosberg avrebbero potuto cavare 3/4 decimi dalle loro W06-Hybrid. L'errore vero, secondo me, è stato il forzare un pit stop che non avrebbe garantito a Vettel un guadagno reale di posizione (infatti prima della sosta dal secondo posto di Hamilton al terzo di Vettel c'erano 8"5 secondi).

QUI MCLAREN-HONDA

Veniamo al secondo quesito sorto dopo il weekend di Spielberg, riferito all'interminabile gestazione della McLaren-Honda: questo doppio ritiro è una brutta battuta d'arresto per le ambizioni del team inglese... già, ancor più del Gp del Canada dove non c'era un upgrade aerodinamico pesante come quello austriaco. Invece l'incidente occorso a Fernando con Kimi al primo giro ha avuto un doppio effetto negativo: se da un lato costringerà all'installazione di una sesta Power Unit al prossimo Gran Premio a Silverstone, dall'altro rende indisponibili molte nuove componenti aerodinamiche e telaistiche in vista dei test di oggi (martedì 23) e domani. In particolare queste migliorie comprendono, oltre al pacchetto analizzato nello scorso post (qui potete dare un occhiata), un'aletta scovata dal puntuale @LuisFeF1 (ed evidenziata in giallo) in prossimità del cosiddetto barge board.



Nel frattempo ci limitiamo a constatare che servirebbe una maggiore collaborazione fra Woking e Sakura, dato che in una F1 ipercompetitiva come quella odierna è impensabile poter sopperire con la sola aerodinamica ad un motore davvero al di sotto della concorrenza. Come un mantra oramai, aspettiamo e speriamo...

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